martedì 15 giugno 2010

Corso ARG1 - Introduzione

Poco meno di un mese fa ho iniziato un corso di alpinismo organizzato dalla scuola Roberto Masini, sottosezione del CAI di Milano.
La sigla ARG1 sta per arrampicata su roccia e ghiaccio livello 1.
Le ragioni che mi hanno spinto a intraprendere questo corso le sintetizzo nel seguente modo: imparare delle tecniche, oggettive, che mi consentano di andare in montagna in tutta sicurezza.
Ovvero, lo faccio per un tecnicismo.
Ma basta questa ragione per spiegare quanto sto facendo, considerando lo sforzo economico e fisico che devo affrontare e la fatica che dovrà sopportare la mia famiglia nel vedermi parecchie sere fuori casa e tanti weekend su per i monti?
Inizialmente era sufficiente, poi, man mano che passava il tempo, parlando con amici e riflettendo da solo, mi sono accorto che le ragioni sono altre, che non annullano quanto sopra detto ma lo completano.
La chiave di volta è stata un documento di Milan Junior Camp che mi ha girato un mio amico, di professione allenatore, che rappresenta le linee guida della loro proposta e che descrivono meglio di quanto io sia capace ciò che cerco.
In realtà, io sono arrivato alla conclusione che il corso di alpinismo che ho intrapreso, è una tappa importante di un cammino che è iniziato in tempi lontani, quando ancora ero al liceo.
Io sono per natura uomo di mare, sono nato e vissuto per 27 anni in una città sul mare e pertanto questo è un ambiente a me consono.
Ma, prima grazie ai miei genitori, poi durante gli anni di liceo, ho conosciuto delle persone che ogni anno, in estate, facevano una settimana di vacanza in montagna…..oltre che salire e scendere in lungo e in largo per l’Etna!!
Attraverso queste persone ho scoperto e mi sono affezionato alla montagna.
Il bello di andare per i monti con loro non era solo legato agli obiettivi che ci si poneva, una cresta, un bivacco o una cima, quasi sempre, raggiunti, ma il fascino e la passione che ci mettevano nel percorrere i sentieri o le ferrate che portavano alla vetta.
E questo passava attraverso l’attenzione alla mia persona (e a quella di tutti gli altri, naturalmente!) e una paziente disponibilità a seguirci sulla strada della nostra realizzazione.
Ciò che muoveva queste persone era il desiderio di accompagnarci, ma soprattutto era un loro desiderio personale, di scoprire tutti gli aspetti della realtà e di capire il nesso tra ciò che si faceva con il desiderio di felicità e di bene che ognuno ha.
Io, questo l’ho imparato guardando loro e da allora mi segue tutte le volte che parto per una escursione.
Oggi, tutte le volte che vado in montagna faccio un’esperienza di gratificazione, di libertà e di bellezza, privilegiata rispetto ad altri ambiti, il lavoro per primo, che è segno evidente del desiderio di totalità e di pienezza che costituisce il mio cuore.
Infatti, gioire per una cima raggiunta o rattristarsi per un’impresa fallita corrispondono pienamente al desiderio di felicità e di bene infinito che mi porto dentro.
Inoltre, la fatica che vivo tutte le volte che sono sui sentieri, mi permette di comprendere sempre di più che per raggiungere un obiettivo è necessario un lavoro, un allenamento, e quindi un metodo.
Naturalmente, come l’esperienza mi insegna, per quanto possa preparare bene una salita o allenare il mio fisico a sostenere certe fatiche, l’esito di una impresa è segnata da una imprevedibilità che la rende combattuta ma affascinante, e pertanto vale sempre la pena giocarsela.
Infine, la strada finora percorsa è avvenuta all’interno di un rapporto di amicizia che per me è stato un ambito in cui mi sono potuto confrontare, necessario per imparare e migliorare.
Sono sicuro che nella vita, in tutti i suoi aspetti, l’apprendimento si sviluppa in maniera efficace e duraturo solo dentro la certezza di legami solidi, solo all’interno di rapporti affettivi stabili e duraturi.
Dunque, posso benissimo dire che inizio questo corso di alpinismo con l’intenzione di andare più a fondo della mia vita e del mio desiderio di pienezza di cui sono costituito.
Naturalmente voglio anche imparare delle tecniche che mi permettano si di temere e rispettare la montagna, ma anche di vincerla.

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