domenica 12 luglio 2009

Ascensione sul Legnone…mamma mia che legnata!

Domenica scorsa con due amici, Richy e Randa,

ho raggiunto la vetta del Monte Legnone. Di nome e di fatto! Abbiamo superato un dislivello di 1200 m, partendo dai 1400 del “campo base” fino ai 2610 m e oltre della vetta. Il tutto in appena 2h e 45 min. E’ stata una bella gita, per la tipologia del percorso con le sue difficoltà, per il gruppo di amici con cui ho affrontato l’avventura e per le condizioni del tempo che sono state abbastanza clementi nei ns. confronti.
Lo spirito iniziale è quello delle grandi occasioni: raggiungere la meta e affrontare il sentiero con passo regolare modulando la velocità in funzione della pendenza e del terreno. Uno sguardo alla vetta da raggiungere…mamma mia come è lontana, riusciremo a farcela?....quindi alle 9,15 si parte. Guarderò la vetta solo un’altra volta, per capire a che punto del percorso mi trovo, poi come sempre quando vado in montagna mi concentro sul sentiero che mi sta davanti, per evitare passi falsi o maldestri. Cammino con la certezza che la meta c’è, e che esiste la strada per arrivarci: questo mi da sostegno nei momenti di maggiore fatica. Ma il panorama è incantevole, e quindi spesso alzo l’occhio ad ammirare quanto la natura mi pone di fronte. Come antipasto, dopo pochi minuti, vediamo uno scorcio della Valtellina all’altezza di Colico

Subito dopo il primo incontro ravvicinato: un gregge di capre ci sbarra il percorso e una di queste incuriosite si avvicina nella speranza di essere fotografata




….desiderio soddisfatto….invierò al padrone la foto della sua capra!!
Appena voltiamo le spalle ci accorgiamo della Grigna


…aspettaci che prima o poi arriviamo anche da te!
Man mano che saliamo il percorso comincia a farsi più duro, sulle carte è segnato di tipo 1a, ovvero è necessario l’udi mani per salire. Fino a metà percorso, dopo circa 1h e 30 min









le mani sono state al loro posto,.....ma il bello deve ancora arrivare,....perché vedo il sentiero in cresta che mi toccherà affrontare a breve


Che vertigine!
Mi volto e vedo chiaramente la confluenza dell’ Adda con il lago di Como. Il lago accoglie il fiume fin dentro il suo bacino, ma che contrasto di colori! Il lago è scuro perché profondo, con l’acqua “stagnante” e melmosa. Il fiume ha un colore chiaro perché poco profondo, con le acque provenienti dai ghiacciai e turbolente per la velocità di scorrimento che favorisce il trasporto di materiale solido disciolto




Arrivati alla Cà de Legn incontriamo un'altra capra indigena….anch’essa smaniosa di farsi fotografare….desiderio accolto!!






Ma quanto manca alla vetta? Ecco ci siamo quasi….un’ ultimo strappo e saremo in cima!!


Alle 12 arriviamo in cima e rivolti alla Croce ringraziamo e affidiamo la giornata

quindi si tirano fuori i panini e le bibite per godersi un po’ di meritato riposo circondati da uno spettacolo indescrivibile. Da un lato la Valtellina con il Monte Badile e il Gruppo del Disgrazia


in fondo alla stessa valle si intravede tra le nuvole lo Stelvio



alle nostre spalle il lago di Como, uno scorcio del lago di Lugano e le alpi Svizzere


Ma in montagna il tempo, si sa, è instabile, così i nuvoloni si addensano e la nebbia cala…per qualche minuto sembra di stare sospesi nel vuoto…..tanto che sebbene le previsioni dicevano tempo stabile per tutto il giorno, dopo quasi un’ora di permanenza sulla vetta e qualche foto scattata





decidiamo di scendere.
Sono sempre stato convinto che in montagna la salita è più semplice della discesa, soprattutto se il percorso è roccioso e con ferrate. La dimostrazione l’ho avuta ieri: tra qualche risata e qualche botta sulle ginocchia siamo riusciti a superare gli ostacoli maggiori, quindi con le gambe quasi di legno abbiamo raggiunto una malga per una breve sosta dove abbiamo acquistato del buon formaggio. Ma poco prima abbiamo avuto un ultimo incontro ravvicinato con un animale indigeno: un bellissimo camoscio. Quest’ultimo, a differenza delle capre, non era proprio contento di farsi fotografare, anzi si muoveva in modo circospetto e ci scrutava per capire le nostre intenzioni. Noi, dal far nostro, con passo felpato (in un sentiero roccioso!!) abbiamo cercato di avvicinarci per immortalarlo…e siamo arrivati a un compromesso!!

Infine, abbiamo ancora incrociato una marmotta, parola di Richy….unico ad averla vista e inseguita, non sappiamo se per davvero o sotto l’effetto delle visioni per stanchezza!!!….e una vipera a distanza….meno male altrimenti per la paura avrei raggiunto il campo base con due salti.
Alle 16 eravamo di nuovo alla nostra auto.
Abbiamo concluso la passeggiata che eravamo stanchi, quasi sfatti, qualcuno con un pò di dolori ai piedi, ma tutti e tre abbronzati e soprattutto soddisfatti e grati per avere potuto godere di tale giornata e di uno spettacolo così bello!!

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