mercoledì 1 gennaio 2014

Bianco Natale con imprevisto!



Siamo partiti il 24 mattina con destinazione Solda, nostro rifugio in montagna. La data scelta non è stata casuale: il 23 non era possibile per via di alcuni impegni professionali, il 25 era previsto l'arrivo della cosiddetta “Tempesta di Natale”, perturbazione meteo tanto preannunciata dai meteorologi da suscitare, almeno nella mia famiglia, molta curiosità. Il trasferimento in montagna si è svolto nella massima tranquillità: in autostrada poca gente in giro, in montagna le strade erano perfettamente pulite, la neve ai bordi era alta.


Solda ci ha accolto come sempre nel suo splendore, luci colorate sui balconi delle case e lungo la via principale, skibus pieno di turisti in arrivo dai campi di sci o in procinto di raggiungerli.


La temperatura era di poco sopra lo zero e il cielo non era particolarmente nuvoloso: ne abbiamo approfittato per andare al solito ristorante, immergerci subito nei sapori della cucina locale e rivedere alcuni “amici”.


La S. Messa di Natale, alle 23 è stata officiata come sempre da padre Joseph, pietra miliare nella storia del dopoguerra di Solda: cerimonia in duplice lingua, italiana e tedesca, semplice, efficace ed emozionante animata da un organista bavarese con voce tenorile, anche lui ormai di casa a Solda nel periodo natalizio.


Siamo andati a letto speranzosi si vivere una giornata di Natale all'insegna della spensieratezza e del bel tempo.


Ci siamo svegliati, invece, immersi in una nevicata a cielo chiuso come non ne ho mai viste. Nevicava fitto fitto, con tale intensità che si faticava a vedere gli alberghi di fronte. L'opera degli spazzaneve veniva vanificata in poco tempo e per strada, le pochissime auto che circolavano, si muovevano adagio per evitare di sbandare.


Guardare l'opera degli spazzaneve era “bastardamente” simpatica: i più grossi pulivano la strada e gli ingressi degli alberghi buttando la neve, coi cannoni direzionabili a notevole distanza, magari laddove il piccolo albergatore o proprietario di casa col suo trattorino-spazzaneve cercava di pulire il cortile antistante l'abitazione. Sembrava il gioco del gatto col topo! Tutto svolto nella massima consapevolezza che così dovesse andare!


Passeggiare per strada era gradevole, la gente pareva tanto lieta e contenta: tanti turisti erano italiani, con mia sorpresa, molte famiglie numerose, qualche coppietta. Parecchi i tedeschi, qualche olandese, diversi gli sloveni.


La tradizionale slitta trainata da cavalli attraversava il paese portando in giro i turisti e tanti bambini eccitatissimi, quasi immuni al freddo.


Nell'arco di poco tempo la neve, fine fine ma molto fitta aveva raggiunto i trenta centimetri e tutto il paesaggio, incantevole, era ancora più immerso nella sua atmosfera ovattata.


Il 26, sciare è stato molto difficoltoso, per via della spessa coltre di neve non battuta sulle piste e del vento che la scagliava con forte intensità sul viso, rendendo ancora più difficoltosa la discesa.


Non c'era alcun sentore che la nevicata avesse fine.


All'improvviso il buio!! Si fermano contemporaneamente funivia, skilift e seggiovia: gli operatori della società di gestione degli impianti cominciano a muoversi come impazziti, schizzati, a destra e a manca. Chi arriva con attrezzi, chi con carica batteria, chi con cavi elettrici.......cosa è successo?


Personalmente l'intoppo è stata la scusa per togliere gli sci dai piedi e decidere di tornare a casa, al caldo.


Già sullo skibus si parlava di blackout che ha isolato la valle dal resto del mondo, qualcuno parla di Val Venosta, qualcun altro addirittura di oltre metà dell'Alto Adige. Non si ha idea di quello che sia successo, delle cause e della dimensione dell'imprevisto.


Sta di fatto che arriviamo a casa e tutto il residence è al buio, chi si muove con le tascabili, chi con le lampade frontali, chi con qualche candela. Giusto per allinearmi alla massa decido di comprare per sicurezza qualche candela, e siccome i lumini de cimitero erano i più economici ne compro un paio: togliendoli dall'involucro rosso e mettendoli dentro una tazza.....non sembrano lumini cimiteriali!!


Provo a mettere in moto il gruppo elettrogeno, ma senza successo. Ogni volta si avvia, va a regime ma dopo qualche minuto di ferma. Ripeto l'operazione sei-sette volte, sempre con lo stesso risultato. Cedo alla stanchezza e rinuncio a continuare: si prospetta una serata a lume di candela e qualche grado in meno a casa. Tanto, si mormora in giro, è questione di ore, anzi a essere precisi, poiché è il 26 dicembre, giorno festivo e nessuno pare che lavori, neanche gli addetti dell'Enel a pronto intervento si tratta di pazientare fino all'indomani verso metà giornata.


Per fortuna, dopo qualche minuto interviene l'elettricista chiamato dal gestore del residence e il gruppo elettrogeno parte. Almeno per qualche ora la corrente elettrica è assicurata, rifornimento di gasolio permettendo.


Ma il blackout non ha coinvolto solo la corrente elettrica e quindi anche la tv, ma anche i ponti telefonici, così siamo rimasti isolati anche telefonicamente.


Idillio! Come fossimo fuori dal mondo! Chissenefrega se i telefoni nn vanno e alcuno ci può cercare!


Tanto domani si ritornerà alla normalità.


L'indomani il cielo si presenta terso come non si vedeva da tempo, tutto è cambiato nell'arco di una notte, stellata ma fredda. Guardare le stelle mentre stavo a letto era una cosa stupenda. La luna rischiarava le tenebre e permetteva nel buio più totale, dovuto alla mancanza di luci accese, di potere vedere la valle in tutta la sua profondità. Non sono un conoscitore del cielo stellato, semmai un ammiratore e un contemplatore della volta celeste, ma quella notte le stelle “parlavano” più delle altre notti.


La giornata del 27 trascorre calda e assolata, con la sola funivia funzionante, quella che porta agli impianti sciistici in quota. Gli altri impianti sono fermi per via della mancanza di energia elettrica e perchè i generatori alternativi non avrebbero garantito un funzionamento regolare per tutta la giornata. Presso la funivia regna il caos: la fila alla cassa è lunga, altrettanto nella stazione a monte dell'unica seggiovia funzionante al Madriccio e lo stesso dicasi al ritorno alla funivia. Se la stessa fila si fosse presentata a un ufficio postale in un giorno feriale o in qualche stazione ferroviaria ci sarebbe scappata, come minimo, la rissa. E invece, sarà stata l'atmosfera natalizia, forse la consapevolezza che quanto offerto da Solda in questi giorni è il massimo nella situazione in cui ci si trova, tutto scorre tranquillamente e regna la serenità e l'ilarità tra i turisti. Un gruppo di tedeschi, con molti bambini a seguito sono davvero contagiosi: scherzano e ridono da coinvolgere tanti dentro la cabina. Solo qualcuno, italiano, è adombrato e ne ha per tutti, dal governo che non fa niente, agli albergatori che potevano immaginare (che cosa??), all'Enel società di parassiti, ai centri di accoglienza per gli extracomunitari che assorbono energia dalla rete nazionale togliendola a chi ne ha diritto (intendeva chi paga le tasse!).


Tutto e tutti, comunque, si sforzavano di trasmettere normalità!


Con chiunque parlassi, dagli addetti degli impianti a qualche albergatore, la situazione era sotto controllo, questione di qualche ora. Peccato ne siano passate quasi 36. Non contento delle risposte ricevute, decido di rivolgermi a due “amici” del paese: il pasticcere e il salumiere, due con cui sono riuscito a instaurare in questi anni un rapporto semplice ma di fiducia, in un paese che, comunque, ti guarda e ti tratta sempre come un ospite sebbene siano 15 anni che ci passo giorni lieti e di riposo sia in estate che in inverno....e quando eravamo senza figli, anche spesso in primavera e in autunno!!!


Sembra che la neve caduta il 25 sia stata troppo abbondante per qualche albero che sotto il peso non ha retto e ha ceduto guarda caso proprio in prossimità dei cavi dell'alta tensione tranciando un tratto di qualche centinaio di metri e abbattendo anche qualche vecchio palo elettrificato.


Sta di fatto che il danno è più grosso del previsto, che stanno lavorando giorno e notte per ripristinare la corrente elettrica ma che ad oggi non è dato sapere quanto tempo occorra per rientrare nella normalità.


La normalità ritorna solo dopo 48 ore, quando in molti erano sfiduciati e qualche albergatore tremendamente incazzato, per via di pochissime disdette improvvise. Come nel film di Bud Spencer “Un extraterrestre..poco extra e molto terrestre”, quando il bimbo accende improvvisamente tutte le luci e le attrazioni del luna park, così Solda si è rimessa in moto con i suoi impianti di risalita, i suoi servizi, i suoi negozi senza l'ausilio dei gruppi elettrogeni.


E' stato alquanto fastidioso risentire i trilli del telefonino, per la serie si stava meglio quando si stava peggio, ma se non altro è stato possibile accedere a internet e verificare cosa i media hanno detto sull'accaduto, ammesso che fosse vero che buona parte dell'Alto Adige era isolato dal mondo. Scopro, con mia grande sorpresa, un po' di amarezza ma anche ironia che i tg hanno dato dato la notizia che Cortina è rimasta senza corrente elettrica per via di un blackout. Cortina? Anche Cortina? Anzi, sembra solo Cortina!! Forse perchè frequentata da VIP è degna di notizia mentre tutto il resto non è importante? Il mondo dei tg guarda sembra dal buco della serratura!!!


Ma meno male, mi son detto, perchè chiunque m'ha cercato in quei giorni, senza trovarmi, ha pensato solo che ho staccato il telefono......!!



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