lunedì 18 aprile 2011

PUNTI IN COMUNE - 2

“…A un tratto Armando propose di recitare il rosario. Lui era noto per la sua religiosità e nella mente di molti alpinisti c’era la convinzione che l’audacia delle sue scalate fosse dovuta anche al suo rapporto con il divino. Il Canèla che era seduto vicino a Gildo, sbottò: << Oddio, ci siamo di nuovo!>> perché ormai conosceva ciò che l’aspettava. Armando iniziò a richiamare i misteri e poi le avemarie. Con voce cadenzata, e le voci dei compagni intorno, all’inizio sommesse e timide, si fecero via via più distinte e marcate. Andrea colse l’intensità di quel momento, ma rimase assorto, in silenzio. Qualcuno si assopì al ritmo della cantilena e sognò di quando, bambino, andava alla recita del rosario nella chiesa vicino a casa, nelle tiepide sere del mese di maggio; poi Armando giunse al miserere nobis e si spense il coro degli scalatori appesi alla Nordwand….”
(Giovanni Capra – Due cordate per una parete, pag. 318 – Ed. Corbaccio)

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