giovedì 28 maggio 2020

E' davvero così urgente rientrare in ufficio?

Di fronte alle pressioni esercitate dall'azienda, che invitava caldamente i dipendenti a rientrare in ufficio, in centro a Milano, di seguito riporto la risposta che è stata scritta: emerge, un'analisi oggettiva delle ragioni che frenano sul rientro a "marce forzate" e le motivazioni per cui vale la pena perdurare nel lavoro in smart working.


Buongiorno,
ringraziandovi per la convocazione in ufficio colgo l’occasione per condividere alcune considerazioni:
1)      La maggioranza degli impiegati dell’ufficio di Milano si sposta con i mezzi pubblici, che sebbene non sovraffollati negli orari non di punta rimangono al momento un anello debole nella catena del rischio contagio. Pertanto, garantire che l’ufficio è un luogo sicuro, è una condizione necessaria ma non sufficiente.
2)      L’ufficio di Milano è una realtà commerciale e l’attività svolta da ciascuno può essere sviluppata da qualsiasi postazione dotata di una connessione internet: non è indispensabile la presenza sul luogo di lavoro. L’esperienza di questi mesi è stata positiva sia a livello personale che di team perché ha consentito di raggiungere gli obiettivi lavorativi che ci eravamo prefissati, con indici di produttività interessanti, e allo stesso tempo di trovare una conciliazione delle esigenze personali e familiari. Risparmiando tempo sui trasferimenti, inoltre, se ne guadagna per lavorare e si elimina gran parte dello stress. Questa esperienza, nel team Italia, l’avevo già testata, saltuariamente, in tempi non sospetti con risultati positivi e il lockdown per il covid-19 è stata solo un’accelerazione e una conferma che la via è perseguibile.
3)      In considerazione del fatto che siamo ancora in fase di emergenza sanitaria (dichiarata il 31.01.2020 per la durata di 6 mesi), che c’è molta incertezza sui dati, mancanza di chiarezza sull’evoluzione del virus nei prossimi mesi, ritengo che sia da favorire e incoraggiare, come da indicazioni governative lo smart working. Questa modalità di lavoro, inoltre, viene in supporto alle famiglie con minori poichè a livello sociale non sono garantiti i servizi essenziali e di sussidio (scuola, centri estivi, oratori, ……).
Pertanto, poiché a livello personale ho due figli under 14 non posso garantire la mia presenza in ufficio, specialmente secondo la pianificazione che avete inviato: sarebbe stato utile, a prescindere, un confronto telefonico preliminare con il sottoscritto.
Dare la possibilità a ciascuno di decidere, nel pieno rispetto dei vincoli contrattuali, di tornare a lavorare subito in ufficio o aspettare che la situazione sia più stabile, coniuga in maniera positiva la libertà e il benessere personale con le esigenze lavorative, creando un rapporto dipendente-azienda propositivo.
Auspico nella flessibilità e nella lungimiranza di chi deve prendere decisioni per una positiva evoluzione di questa situazione di incertezza.
Cordialmente.

 



domenica 24 maggio 2020

Breve ciclo di Formazione al tempo del Coronavirus


L’idea di un percorso di formazione è nata da un confronto avuto con qualche collega: guardando cosa accade attorno a noi, come si muovono tante aziende, quanto fermento ci sia in rete riguardo l’organizzazione di webinar e meeting, la necessità di usare i social quale canale di comunicazione e promozione, abbiamo deciso di allinearci a questa tendenza e organizzare una serie di incontri con le persone con cui solitamente discutiamo singolarmente per telefono, o ci incontriamo durante una trasferta presso i clienti, o in occasione di qualche fiera o meeting aziendale.
Organizzare una riunione vendite di solito comporta un grosso lavoro organizzativo che va budgettato e che operativamente implica qualche mese di lavoro: trovare la location, preparare le presentazioni e gli interventi, stampare la documentazione, inventarsi dei gadget, sostenere dei costi per trasferimenti, hotel, momenti ludici, essere sempre a disposizione per un evento che solitamente dura un paio di giorni.
Con i webinar, invece, i nostri incontri si sono tradotti in un momento collegiale della durata di 1h massimo.
Il ciclo di incontri, in questo primo step rivolto alla nostra rete di vendita, ma con l’obiettivo di coinvolgere prossimamente anche i clienti, ha avuto come spunto la presentazione dei punti di forza e di debolezza della nostra gamma di prodotti, ampia e in continua evoluzione, alla luce dei risultati ottenuti negli ultimi anni e un confronto sui possibili scenari che si presenteranno in futuro vista la completa incertezza del momento.
Ciò che mi ha spinto a coinvolgermi in prima persona sono stati tre spunti colti da un webinar a cui ho partecipato qualche mese fa: 1) pensare a come posso servire meglio le persone che guido; 2) aiutare le persone con cui lavoro a scoprire i loro autentici obiettivi; 3) incoraggiare le persone a riflettere sull’opportunità di rielaborare il proprio modo di lavorare.
Sono convinto che questo periodo di covid-19 sia professionalmente e umanamente un’opportunità, ma uno deve scegliere di mettersi in gioco e tentare di coglierla: perché possiamo decidere di attraversare le circostanze, tappandoci il naso e chiudendoci gli occhi, nella speranza che quanto prima si torni alla normalità cui eravamo abituati, oppure possiamo partire da un’ipotesi positiva e avventurarci come Ulisse oltre le colonne d’Ercole. Personalmente scelgo la seconda posizione.
I risultati sono stati superiori alle aspettative, perché abbiamo potuto confrontarci su aspetti che nella routine della quotidianità si danno per scontati, ma ognuno ha potuto condividere la propria esperienza lavorativa, mettere a nudo le proprie incertezze, i propri dubbi, e soprattutto testimoniare come sta vivendo in questo periodo. Mi è parso evidente come il fattore umano, messo in moto, sia davvero la discriminante che può dare un volto nuovo a una circostanza difficile (se non impossibile) da affrontare da soli.
Ritengo che la new normality sarà diversa dalla old, e che nella nuova scala di priorità le persone, i loro valori, desideri, idee, limiti, devono essere collocati al primo posto.