venerdì 12 luglio 2013

Breve storia di una sveglia principesca

Si sa, la sveglia non è in genere molto amata. Anzi, è spesso odiata. Perché, purtroppo, la sua funzione è richiamare a un compito, a qualcosa che si deve fare e da cui non si può scappare. Altrimenti, la sveglia non verrebbe scomodata!!
Normalmente, uno la punta per l’ora prefissata, consapevole che prima o poi quell’istante arriverà, ma crogiolandosi però del fatto che ancora c’è un lasso di tempo più o meno lungo, in cui uno può dormire, giocare, guardare un film, telefonare….
Solitamente si utilizza la sveglia per ridestarsi dal sonno, meglio per essere svegliati dal sonno. La si punta quando si fa tardi la sera e l’indomani bisogna alzarsi al solito orario,… oppure quando è necessario doversi alzare ad un orario insolito, per fare qualcosa di fuori dall’ordinario.
C’è chi, rispetto all’ora target, preferisce puntare la sveglia cinque minuti prima, chi all’ora esatta, chi si concede già in partenza qualche minuto di ritardo. C’è chi costantemente tiene l’orario della sveglia cinque minuti avanti rispetto agli altri orologi, c’è chi sincronizza tutti gli orologi di casa allo stesso medesimo minuto. Immagino, in questo caso il momento in cui, due volte l’anno, occorre portare avanti o indietro le lancette degli orologi. Immagino costoro, con le sveglie, gli orologi, i cronografi e….tutti sul tavolo e, con precisione svizzera  spostare le lancette di tutti i “contatempo” uno a uno.
Quando la sveglia suona, la reazione è diversa a seconda della ragione per cui è stata puntata. Se ci aspetta un lieto evento, la partenza per una vacanza, una giornata a mare, l’incontro con una persona cara….ci si alza volentieri, quasi di scatto, come caricati a molla, e si va. L’umore è alto, lo spirito buono.  Se invece la sveglia suona per ricordarci che bisogna alzarsi per andare a lavoro, o incontrare una persona poco gradita, o sbrigare una pratica non piacevole, o…..si tende a tergiversare nel tentativo di allontanare quanto c’è da fare. I ritmi si fanno blandi, l’umore è sotto i piedi.
Così accade che ognuno gradisce un certo tipo di sveglia. Chi il trillo forte, chi un semplice suono, chi una musica incalzante, chi un dolce motivetto musicale, chi il cinguettio di uno stormo di pettirossi, chi il verso di un bimbo che ride.
Sta di fatto che una dolce e graziosa bimba di cinque anni, una principessa per il papà che ogni mattina cerca di svegliarla con un tenero  bacio, per il suo compleanno ha fatto una richiesta specifica ai genitori: “desidero ricevere in regalo una sveglia da principessa con un suono dolce come merita una principessa”
“Sicura?”
“Si”
Così, un bel pomeriggio mamma e figlia vanno al negozio per cercare e comprare una sveglia da principessa con un suono dolce come merita una principessa.
Cerca che ti ricerca, finalmente trovano una tradizionale sveglia a due campane (come quelle delle nonne!) di colore rosa e una bimba, sicuramente una principessa, disegnata al centro. Una delizia a vedersi!
“Speriamo non faccia il casino della sveglia di mia nonna!!!”
La sveglia si è dimostrata bella esteticamente meno per il suono emesso, a parere dei genitori. Un flebile drin drin!!

Ma quella sveglia, bella a vedersi e delicata nel suono ha reso felicissima una bella e graziosa bimba che, adesso, potrà addormentarsi serenamente ed essere svegliata come una principessa da un suono dolce e soave….come merita una principessa.

 

Nessun commento:

Posta un commento