martedì 11 dicembre 2012

In memoria di Domenico


Domenica pomeriggio mentre guardavo di sfuggita le mail che mi erano arrivate ho letto la seguente, scritta da Claudio B.:
Ciao Ragazzi, alcuni di voi sono gia’ al corrente dell’accaduto, oggi verso le 13.15 e’ successo un incidente a Domenico e purtroppo non ce l’ha fatta. Era insieme a Francesca sulla cresta di Piancaformia: una scivolata di qualche metro ed un buco di circa 50 metri gli sono stati fatali. Domani verra’ effettuato il recupero della salma da parte del soccorso speleo insieme a quelli del soccorso alpino, noi saremo alla base ad aspettarlo e voi, insieme a noi, immagino, con il cuore pieno di lacrime......”

Domenico? Io, di Domenico detto Mimmo, per alcuni amici “Cinghialotto” per via del suo fisico palestrato, ne conosco uno, è mio amico, abbiamo fatto assieme il corso di arrampicata su roccia e ghiaccio e siamo andati un po' di volte in montagna assieme.
Possibile?
Quella che doveva essere una veloce scorsa alle mail è diventata una famelica ricerca di notizie per scongiurare che non fosse il Domenico che conoscevo io o essere certi che purtroppo il mio amico Mimmo era morto svolgendo un'attività, l'alpinismo, di cui era innamorato e la cui passione era esplosa in maniera dirompente solo qualche anno fa.
Purtroppo sono bastati pochi click per accertarmi che il Domenico, sventurato alpinista di 37 anni, era il mio amico Mimmo.
Sono rimasto basito, incredulo, scioccato. Ma cosa sarà successo, come sarà successo? Un appiglio mancato? Un vuoto celato dalla neve? Un mancamento?....quante ipotesi, quanti perchè, quanto smarrimento nel pensare a quel ragazzo!
L'avevo rivisto poco più di un mese fa, quando insieme al mio amico Johnny, sono andato a una serata organizzata dall' Edelweiss, sezione CAI di MI, per vedere il film Nanga Parbat. Era smagrito, ma in forma, con la sua risata travolgente e il suo marcato accento pugliese. Ci aveva raccontato delle sue ultime esperienze su roccia, di come trascorresse tanti w/end in montagna per imparare, della possibilità di organizzare qualche ascensione insieme e....come ormai avveniva ogni volta che ci si vedeva da un anno a questa parte a prendermi in giro insieme a Johnny per una vicenda di cui fui protagonista. Già!
Una domenica dello scorso anno siamo andati, Mimmo Johnny ed io, in Valle d'Aosta, a Chamoix, con l'intento di raggiungere la Becca Trecarè, una cima di poco superiore ai 3000m. Armati di tutto punto, con una giornata assolata e calda, ci siamo incamminati per la via, di cui solo Johnny era il conoscitore, io e Mimmo due compagni “ignoranti”.
Giunti a una biforcazione Johnny ci illustra il percorso da seguire che consisteva nel raggirare un colle e seguire una via che già dal punto in cui eravamo si vedeva.
Perchè raggirare il colle se possiamo scavalcarlo”, ebbi come felice idea?
La neve tiene, la pendenza è fattibile, sono solo circa 100 m di dislivello!.....facciamo un po' di avventura extra!”, proseguii riuscendo a convincere i miei compagni ignari come me del futuro.
Non l'avessi mai fatto!!
Superato il colle ci siamo infilati in una vallata con la neve alta sopra le ginocchia, dove era più comodo camminare con le ciaspole che senza, ma nonostante le quali faticammo molto a portarci all'attacco della via per la cresta.
In sintesi, impiegammo tre ore per uscire da quel “pantano”, cotti, stracotti e sudati e cercammo di proseguire ancora per un lungo tratto quando certi che non saremmo riusciti ad arrivare in cima prima del tardo pomeriggio decidemmo, nostro malgrado, di rinunciare e tornare indietro a Chamoix.
Fu per me l'inizio di una enorme, continua e pubblica presa per il culo. Io e le mie teorie del cazzo sulle ascensioni, io e il mio ottimismo, io e la mancanza di fiducia verso i compagni, io e la capacità di stravedere vie e sentieri che non esistono, io e la mia teoria di minchia del camminare sulla neve, io e .......neanche il pranzo da me offerto, come tentativo di riconquistare i compagni fu capace di smorzare l'ilarità con cui Johnny e Mimmo si prendevano gioco del “Bonatti della Terronia”....con tutto il rispetto per l'incommensurabile Bonatti!!! Non raggiungemmo la cima ma fu lo stesso una bella giornata!

Delle mie poche uscite fatte con Mimmo porto un piacevole ricordo: una persona sana e integra, riservata ma con cui c'era gusto a stare, appassionata di quello che faceva e determinata a raggiungere l'obiettivo, la cima.

Mimmo ha avuto questo incidente mortale il giorno 8 dicembre, festa dell'Immacolata Concezione: affido lui alla Madonna, perchè come Madre lo accolga a braccia aperte.
 

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