Mi è stato chiesto di introdurre la mostra, in quanto l'avevo già vista a Rimini e, poiché ero stato coinvolto durante il corso dell'anno nella ideazione di alcune attività culturali della biblioteca.
La richiesta mi ha fatto molto piacere, anche se ho sentito subito una grande sproporzione tra la mia cultura in materia economica e l'argomento da trattare, ma poiché non avevo modo di declinare l'invito mi è toccato studiare e prepararmi.
Grazie al materiale messo a disposizione dai curatori della mostra, a Internet, ad alcuni libri consultati in biblioteca e la consulenza di alcuni amici esperti ho avuto modo di farmi una idea sulle cause che hanno portato alla crisi che stiamo tuttora vivendo.
Se all'inizio trovavo un po' di ostacoli già nella terminologia (cartolarizzazione, mutui subprime....si mangiano?), andare a ricercare l'origine del loro significato, per esempio, è stato l'incipit per un percorso molto affascinante. Più mi addentravo nella storia, più cercavo di trovare i collegamenti tra i fatti, più il quadro della situazione prendeva forma e si faceva chiaro. Man mano che andavo avanti, scoprivo come in questi anni ho percepito della crisi solo alcuni aspetti, quelli che mi hanno toccato direttamente, ed è sempre venuto meno, anche per disinteresse e mancanza di opportunità, il quadro generale. In fondo mi bastava il particolare!
Invece, ho impattato con una realtà che non immaginavo e una dinamica dei fatti talmente dirompente, che una volta avviati, come in un grande domino ha coinvolto tutto e tutti.
Man mano che studiavo le singole tappe e le loro connessioni immaginavo di vedere una palla rotolare su un enorme piano inclinato, pendente tanto quanto basta per non riuscire a fermarla.
La cosa che più mi ha sconvolto è che si sono mischiate azioni che io ho definito “sane” con azioni “perverse”. Vale a dire, se dopo lo scoppio della New Economy e dell'attentato alle Torri Gemelle, la FED ha tagliato il costo del denaro per incentivare gli investimenti e aumentare i consumi, mi è sembrata un'azione sensata e sana. E' una leva, quella sopra citata, che ha permesso all'economia di riprendere fiato nel breve e medio periodo e alle famiglie di consumare, anche se il suo uso eccessivo, ha portato, negli USA, i consumatori a indebitarsi oltre le loro possibilità. Che le banche, mosse dalla ricerca di profitto a breve termine, abbiano concesso prestiti e mutui a chiunque, con poche garanzie e “farciti” di tante schifezze (titoli tossici e mutui subprime), mi è sembrata un'azione criminale.
Si sa che quando uno sta economicamente bene e non ha problemi di soldi, non bada più di tanto a spendere a destra e a manca. “Sta bene, se lo può permettere”, di solito si commenta. Ma cosa porti una persona, una famiglia, a indebitarsi per spendere nel “superfluo”, ancora non l'ho capito.
Non parlo del mutuo per la casa, che ho acceso anch'io, e che come tanti, troppi, ritengo sia un bene importante! Parlo dell'auto, magari la seconda auto, parlo dell'ultimo modello di smartphone piuttosto che delle scarpe alla moda. Intendo tutto ciò che non è indispensabile!
Sono cresciuto in una famiglia in cui mi hanno insegnato che uno deve spendere in funzione di quello che incassa, tenendo conto che, è sempre bene mettere qualcosa da parte (non si sa mai!), come le formiche. So che in quest'epoca, del “spendi e spandi”, una frase del genere rasenta la blasfemia, ma mi sembra un criterio molto razionale per gestire la propria vita.
Se non posso andare in vacanza quest'anno non vado, o cerco per lo meno di abbassare il target qualitativo delle mie ferie, o se ho nonni o parenti che mi possono ospitare qualche giorno “pur di cambiare aria” colgo l'occasione. Se ho un paio di scarpe dello scorso anno, ma ancora comode e funzionali, perchè comprare la nuova serie della Hogan o della Clark? Se il giaccone di qualche anno fa è ancora in buono stato, perchè sostituirlo con uno nuovo della Woolrich, solo perchè alla moda?
Quando affronto con qualcuno, amici, parenti e conoscenti, questi argomenti, le risposte sono sempre le stesse: “lavoro tutto l'anno (se ho un lavoro!), ah!, in vacanza vado, costi quel che costi, e in albergo a 4 stelle”, “la seconda macchina è necessaria, voglio essere indipendente da mio marito, e poi l'auto di famiglia, nel caso, è troppo grande per me“, “ma cosa vuoi che siano 200 € per un paio di scarpe che poi ammortizzo in 3 anni di utilizzo?”, “il giaccone che ho è troppo pesante, ne ho preso uno mezza stagione”, “ma cosa te ne fai dei soldi! Fai girare l'economia....”, farò girare anche l'economia, ma a me girerebbero le palle all'idea di fare girare l'economia con soldi chiesti in prestito.
Quanto detto per le famiglie, vale anche le aziende e le banche. Solo così cerco di spiegarmi perchè qualcuno, aziende più che singole persone, ma essendo fatte di persone c'è certamente una responsabilità del singolo, che già guadagnavano bene, hanno cominciato a volere guadagnare di più. Si sono ingrandite, si sono globalizzate, hanno delocalizzato, hanno prodotto di più, magari a basso costo. Hanno investito tanto denaro non loro, hanno chiesto prestiti alle banche, magari gonfiando il business plan, e le banche, a loro volta hanno aperto le porte concedendo tutto il concedibile, cartolarizzando tutto ciò che era possibile cartolarizzare,....tanto nella massa non si vedevano i titoli venduti!! Ed è stato proprio questo fare “massa”, senza una contabilizzazione certa, che all'indomani del fallimento della Lehman Brothers ha generato il panico, a livello globale, poiché non si aveva idea delle dimensioni reali del danno, non si conoscevano le perdite latenti.
Quando ho provato a parlarne con qualcuno, di questa idea che mi ero fatto in merito allo scoppio della crisi, e della perversione di metodo che portava dentro, mi è stato detto che in economia non c'è buono e cattivo, non c'è giusto e sbagliato, non c'è sano e malato, ma c'è il business, e “business is business”!!
Personalmente non sono affatto d'accordo, perchè va bene che chiunque, da un'attività, qualunque essa sia, cerchi di ottenere un buon profitto, di natura economica o altro, ma che questo debba avvenire a scapito di persone o ben sapendo che si creano dei danni, anche irreparabili, lo trovo diabolico.
E nella crisi, lo vediamo, c'è stato chi ne ha approfittato per fare un repulisti di tutto ciò che per lui era zavorra: dalle persone “non allineate”, ai settori aziendali poco profittevoli, al falso in bilancio per evitare di pagare le tasse.
Il bello della mostra è che affronta l'argomento della crisi in maniera positiva: vale a dire, in tutto questo marasma, non bisogna perdere la speranza di riprendersi, di ricominciare, ma occorre reagire con coraggio e realismo ai problemi da affrontare.
Einstein diceva che “senza crisi non c'è sfida, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia”.
Allora è interessante capire come ognuno nel proprio ambito, col proprio ruolo, può affrontare in maniera costruttiva la crisi, come ci siano persone che non si lasciano prendere nè dal pessimismo cosmico né dall'ottimismo di maniera ma si rimboccano le mani, che vedono in queste circostanze drammatiche l'occasione per stupirsi di come la necessità di mettersi in discussione, o la possibilità di ripartire da zero non è figlia della disperazione ma della passione, del desiderio che porta ognuno a implicarsi nella realtà per cambiarla, per il bene suo e di quelli che gli stanno intorno.
Diceva don Giussani che “il desiderio è come la scintilla con cui si accende il motore. […]. Il desiderio accende il motore dell'uomo. E allora si mette a cercare il pane e l'acqua, si mette a cercare il lavoro, a cercare la donna […], in forza del maturarsi di quegli stimoli che ha dentro e che la la Bibbia chiama globalmente cuore".
Alcuni appunti utilizzati per introdurre la mostra
IL RETROSCENA
Alcune definizioni
- Economia: scopo dell'economia è la sopravvivenza e il benessere di una comunità. E' la ricerca del bene comune. È il mezzo con cui si soddisfano i bisogni delle persone
- Mercato finanziario: è il luogo dove si svolgono due attività principali, il collocamento/emissione di titoli (obbligazioni o azioni), che costituiscono il mercato primario, e la negoziazione tra i diversi soggetti del mercato dei titoli (che garantiscono liquidità e definiscono il prezzo), che costituiscono il mercato secondario.
- Rating: è il giudizio sul rischio che un debitore (privato, impresa o governo) non abbia la capacità o la volontà di ripagare un prestito ottenuto. Lo scopo del rating è fornire all'investitore le informazioni utili per prendere le decisioni e fissare il costo di indebitamento, ovvero l'interesse.
- Banca di investimento o d'affari: è un istituto che non raccoglie depositi (come le banche commerciali) ma offre servizi a imprese e governi nella fase di emissione e di negoziazione dei suoi titoli e specula con elevato rischio offrendo liquidità in fase di negoziazione.
- Speculazione: è l'attività svolta da un operatore finanziario che scommette dei capitali senza la sicurezza della restituzione iniziale. Speculare è un cardine dell'economia, con cui si fornisce liquidità al mercato, si concorre alla formazione del prezzo e si finanziano attività remunerative e rischiose ma con maggiori prospettive di crescita.
- Bolla: si verifica quando c'è un aumento significativo e ingiustificato dei prezzi di un bene, legato a un incremento veloce ma limitato nel tempo della domanda. Il crollo dei prezzi del bene corrisponde allo scoppio della bolla.
- Cartolarizzazione: è la tecnica con cui vengono cedute attività non liquide (cioè non vendibili sul mercato), quali emissione e collocamento di titoli obbligazionari, a un soggetto terzo, chiamato SPV (Special Purpose Vehicle), creato apposta per questo tipo di operazione.
- Mutui subprime: sono mutui concessi a una clientela non “prime” che hanno un basso merito creditizio e maggiori probabilità di risultare insolventi.
- Mercato interbancario: è l'insieme delle transazioni che avvengono ogni giorno tra le banche che consentono loro di avere sempre liquidità sufficiente per assolvere alle operazioni quotidiane.
I protagonisti del mercato
Governi e imprese che reperiscono risorse attraverso strumenti trattati sul mercato finanziario; banche d'affari che offrono servizi di intermediazione; le banche e le assicurazioni che raccolgono il risparmio, investono e prestano denaro; famiglie e risparmiatori che investono denaro
Le fasi di avvicinamento alla crisi
Anno 2000 2007Mentre gli USA spendono più di quanto producono, i paesi emergenti risparmiano molto e investono all'estero in modo tale da tenere basso il valore della propria valuta ed evitare attacchi speculativi sulle valute da parte di investitori esteri. In occidente si genera notevole liquidità e quindi un eccesso di domanda per investimenti finanziari.
Anno 2001
Lo scoppio della bolla azionaria della New Economy e l'attentato terroristico del'11 settembre genera un immediato crollo della fiducia sui mercati finanziari. La FED taglia il costo del denaro ( scende sotto il 2%) per incentivare gli investimenti (crescono notevolmente quelli stranieri) e aumentare i consumi. Grazie al denaro facile cresce rapidamente il tasso di indebitamento medio dei consumatori.
Anno 2004
Negli USA cominciano a crescere i tassi di interessi. Si genera una contrazione dei mutui e cala il prezzo delle case.
Anno 2007
L'economia americana presenta un eccesso di liquidità, prodotto da investimenti stranieri, basso costo del denaro, ricerca di profitti a breve termine da parte delle banche, eccessiva concessione ai prestiti senza adeguate garanzie e abuso della cartolarizzazione.
L'aumento dei tassi di interesse e il crollo dei prezzi immobiliari fa si che molti mutui non vengono ripagati.
Ne segue una ondata di perdite per le istituzioni finanziarie.
L'anello debole della crisi: le banche
Dopo l'euforia per gli investimenti ad alto tasso di rendimento (e alto rischio di insovibilità!), la crisi dei mutui subprime, di cui non si riesce a stimarne l'attendibilità e il valore economico globale, e la caduta del mercato immobiliare con il mancato pagamento dei mutui innesca la paura.Si genera mancanza di liquidità per il mercato interbancario:
- non si fanno crediti ai privati e alle imprese
- aumento del costo del credito a imprese e privati
Recessione (calo di consumi e investimenti)
Anno 2008
Il 15 settembre fallisce la banca d'affari Lehman Brothers (una delle maggiori sottoscrittrici di titoli subprime)- ondata di vendite sui mercati azionari: CROLLO DELLE BORSE
- blocco del mercato interbancario: NON SI FA CREDITO AD ALCUNO
L'IMPATTO E I TENTATIVI
Alcune definizioni- Mercato Monetario: è l'insieme delle negoziazioni e la porzione del mercato finanziario che hanno per oggetto prestiti monetari con durata inferiore ai 12 mesi.
- Mercato dei capitali: ha per oggetto prestiti monetari con durata superiore ai 12 mesi
- Politica Monetaria: insieme delle attività monetarie, svolte dalle Banche Centrali, consistente nella gestione dei tassi di interesse e dei tassi di cambio il cui obiettivo è la crescita economica e il mantenimento dell'inflazione ( 3% nella UE)
- Banca centrale: FED (USA) e BCE (UE), hanno la funzione di prestare denaro alle banche e garantire la distribuzione della liquidità
- Debito dello Stato: il deficit di uno stato è la differenza tra le entrate (tasse e tributi) e le spese sostenute nell'arco di un anno. Il debito viene finanziato emettendo obbligazioni. Se un paese non riesce a controllare il suo deficit, ma lo peggiora, rischia il default. Il controllo del deficit è una delle condizioni per accedere alla UE.
Azioni contro la crisi
Banche Centrali 1) Riduzione dei tassi di interesse (FED + BCE)
2) Aumento dei volumi di prestiti alle banche (FED + BCE)
3) Acquisto di titoli tossici e titoli di stato (FED)
Governi
- Ricapitalizzazione delle banche (USA)
- Politica fiscale espansiva: aumento della spesa pubblica e riduzione delle imposte fiscali (USA)
- Fornire sostegno economico ai gruppi finanziari (UE)
- Rafforzare lo stato patrimoniale delle banche attraverso opere di intervento pubblico. Nel Regno Unito si nazionalizzano le banche (UE)
- Piano di 80 mld € per: favorire il potere di acquisto (Bonus alle famiglie), promuovere lo sviluppo (sgravi fiscali), ricapitalizzazione delle banche (Tremonti Bond) (ITA)
- Manovre di politica economica per compensare la riduzione delle esportazioni (ASIA)
- Non sforare il deficit del 3% rispetto al PIL
- Contenere l'inflazione sotto la soglia del 3%
- Mantenere il rapporto tra lo stock di debito e il PIL al di sotto del 60%
I PECCATI ORIGINALI DELLA CRISI
Nel 1600 comincia a radicarsi una concezione di uomo, intrinsecamente egoista, secondo cui esso è razionale in economia nel momento in cui tende esclusivamente a massimizzare il profitto. La perversione di questo concetto porta a concludere che:a) gli altri sono nemici
b) la stabilità, nel tempo, dell'impresa è secondaria
c) indifferenza verso le sorti di milioni di uomini
d) la tutela dell'ambiente non è una priorità
e) è possibile generare ricchezza senza beni e servizi (distorsione della finanza)
Dunque: M'INDEBITO ERGO SUM!
Dai processi di indebitamento si sono generate le bolle, le speculazioni e il lucro a vantaggio personale.
DA COSA RIPARTIRE (parola agli imprenditori)
Crisi e positività - “la crisi mi ha messo in discussione...ha tirato fuori più quello che sono e quello che voglio essere...poter essere utile e costruttivo”Crisi e realismo - “la realtà non entra mai nei nostri schemi...calarmi nella realtà è stata la lezione più utile”
<> (L. Giussani)