Il film affronta un argomento attualissimo: la possibilità di perdere il posto di lavoro.
La critica, soprattutto negli USA ha un po' bollato come “troppo crudo” il film e pertanto il successo che ha avuto è stato piuttosto basso rispetto a quello che avrebbe meritato. Io ne ho sentito parlare quest'estate da amici ma, in TV o sulle riviste non ho avuto modo di rintracciare altre notizie degne di nota.
Il film sviluppa il tema in maniera realistica, senza troppe sdolcinature o caricature, evidenziando l'impotenza che i protagonisti sperimentano a causa della perdita del posto di lavoro ma anche la capacità di gestire la medesima nefasta situazione in modo diverso: sono in gioco cultura, approccio e modalità di vita completamente differenti, ma anche amicizia, lealtà e legami familiari.
L'azienda in questione è la GTX, società che opera in più settori, dalla cantieristica navale, core business storico dell'azienda, fino alla sanità. E' un'azienda che, partita da due soci è stata capace di crescere, fino a diventare un colosso industriale, ma che adesso deve affrontare la “crisi globale” e soprattutto mantenere un certo rendimento finanziario nei confronti degli azionisti.
Ma
veniamo ai tre protagonisti e cosa ne penso io.
Bobby
Walker (Ben Affleck), rappresenta l'uomo della conversione, colui che
di fronte alla catastrofe della disoccupazione, in qualche modo, è
capace di compiere un cammino positivo. E' un giovane manager,
rampante direttore vendite che guadagna uno stipendio a sei zeri,
sposato e padre di due figli. E' il primo, nella sequenza temporale
del film, a rimanere senza lavoro: per Bobby, che gira in Porsche,
pratica golf, veste abiti di lusso, e abita in una casa extra large,
il colpo è assai duro. Affronta inizialmente l'imprevisto nella
maniera più scontata: lo nega! Continua a girare col Porsche, va con gli amici al golf....Ma la realtà, ovvero il mutuo, la spesa, l'assicurazione medica, i figli,....si impone e così comincia a rendersi conto che, senza stipendio, non è più un manager a sei zeri ma un “comune mortale”.
La sua fortuna è di non essere solo, di avere una moglie che lo ama, che non lo abbandona per un istante, che asseconda il suo desiderio di grandezza, ma che lo richiama a un obiettivo ben preciso: con il solo stipendio di lei non si arriva a fine mese, sono costretti quindi a ridimensionare lo stile di vita e il loro patrimonio, e pertanto occorre che lui trovi lavoro. La ricerca di un lavoro manageriale continua, anche l'arroganza “da capo” permane, ma giorno dopo giorno è come se la vita lo chiamasse a fare i conti con un dato: il cognato di Bobby, Jack Dolan (Kevin Costner), con cui il rapporto oscilla tra l'antipatia e il mutuo soccorso, ha una piccola ditta edile, ed è l'unico, volente o nolente, che può offrirgli subito un lavoro a lui indispensabile. Alla fine si propone, lo accetta e comincia a lavorare come manovale, trascinando con sé in questa avventura un amico che aveva conosciuto nella società di ricollocamento.
Bobby compie il percorso, duro ma sano, di chi crede di meritare il potere, perchè ha le capacità e il carattere giusto, ma riesce a inchinarsi umilmente e accettare suo malgrado un posto differente da quello a lui più incline. Così facendo è come se lui, compiendo un passo indietro, avesse la possibilità di alzare lo sguardo e desiderare nuovamente qualcosa di grande.
Il
secondo protagonista della storia è Phil Woodward (Chris Cooper),
entrato nella GTX tra i primi, impiegato inizialmente come
saldatore di componenti speciali, diventato nel tempo un manager
dell'azienda.
Phil
è l'uomo della disperazione, di colui che ha costruito il giudizio
su di sè facendo leva sulla sua carriera professionale. Si
identifica con la sua posizione manageriale, l'azienda per lui è
tutto, è vita. Phil, a differenza di Bobby è un uomo solo, perchè la moglie vede nel marito l'uomo di successo, colui che ha realizzato il sogno americano, il self made man, e quindi privo di lavoro è una persona vuota, senza significato, senza valore. Nulla! La moglie non accetta la gogna di avere un marito privo di lavoro, si vergogna di lui, e pertanto impone a Phil di continuare a vivere facendo gli stessi ritmi di sempre ed evitare, così, che i vicini di casa si accorgano di qualcosa. Il significato e l'unità della sua famiglia è dettata dalla posizione sociale ottenuta grazie al lavoro: e tale immagine deve essere assicurata. Phil, a differenza di Bobby, non fa alcun percorso su di sé, non compie alcuna ascensione spirituale, ma scivola sempre più verso il baratro. Tentare di prendere a sassate gli uffici della GTX è il risultato di chi non si arrende alla realtà, di chi non riesce a trovare una via di fuga.
E' un uomo solo, incapace di sapere tendere la mano a chi, tra i suoi amici e ex colleghi, ha tentato di fargli compagnia. E un uomo solo non va molto lontano!!
La sua unica via di fuga è il suicidio, e ucciderci con il monossido di carbonio è la “morte dolce” di chi non è stato capace di impattare e affrontare la realtà.
Il
terzo protagonista, il più interessante a mio parere, è Gene
McClary (Tommy Lee Jones): è l'uomo della speranza. Colui che non
subisce la realtà, ma anzi la provoca, capace anche di donare se
stesso e parte dei suoi beni per gli altri. In gergo manageriale lo
si definirebbe un leader, per me è un maestro.
Gene
è il socio fondatore della GTX, Vice Presidente della società e
direttore della divisione cantieristica, la struttura in via di
dismissione perchè in perdita. E' un uomo aziendale, ma sopratutto
appassionato del suo lavoro, della storia che ha vissuto e delle
persone con cui ha lavorato. E' un “pescatore” di uomini, tanto
che in occasione della prima tornata di licenziamenti, dei suoi
uomini, lui ne è stato tenuto all'oscuro perchè si sarebbe opposto
e di fronte ai fatti obietta, non testualmente, così al suo
presidente: “hai fatto fuori i nostri migliori uomini, il nostro
valore!”Gene possiede tante azioni della GTX da guadagnare in un giorno 500000$, ha superato i sessant'anni, ha una famiglia, ha una vita dinamica e potrebbe godersela in un paradiso balneare.
Ma è anche un visionario, nel senso che vede con positività il futuro, e non si arrende di fronte al fatto che la sua azienda l'abbia licenziato e voglia dismettere un settore che può ancora dare soddisfazioni. Visita il vecchio stabilimento navale, fornace di tanti successi della GTX, ormai abbandonato, e vede in esso una possibile rinascita per il settore, per gli uomini in cui lui crede, per sé. Investe così i suoi risparmi in questa opera assumendo alcuni con cui aveva lavorato, a partire da Bobby Walker....avrebbe voluto con sé anche Phil, e riparte a progettare e costruire imbarcazioni.
Di fronte alla figura di Gene mi sono chiesto cosa lo spingesse a fare tutto questo! Perchè un uomo, professionalmente ormai arrivato, di successo, che avrebbe potuto continuare a lavorare senza tante pretese o preoccupazioni, o addirittura godersi i suoi risparmi decide di rimettersi in gioco e rischiare?
Può un uomo, solo assetato di potere e di denaro, “montare tutto questo ambaradan”?
O forse occorre davvero un uomo appassionato alla realtà, alle persone, al suo lavoro, perchè un'opera possa ripartire?