giovedì 22 dicembre 2011
lunedì 19 dicembre 2011
PUNTI IN COMUNE - 15
“…Per un manager, la disciplina non può che essere il proprio pane quotidiano. Anche per evitare di incontrare quelle che Gregorio Magno, nel VI secolo, aveva definito le cinque figlie della gola: sciocca allegria, scurrilità, perdita della purezza, multiloquio e ottundimento dei sensi …..”
Enrico Cerni – Dante per i manager, pag. 105 – Ed. Gruppo 24ore)
Enrico Cerni – Dante per i manager, pag. 105 – Ed. Gruppo 24ore)
venerdì 2 dicembre 2011
PUNTI IN COMUNE - 14
“….Chi dirige un gruppo di persone o un’azienda sa che aver smarrito la diritta via può essere causato da due tipi di mancanze. La più grave per un manager? L’assenza di una meta, ossia di un obiettivo chiaro e delineato cui protendere (di una vision). La lucidità (lucidità è lux, luce, opposta all’oscurità della selva) nel ri-conoscere gli obiettivi da raggiungere è la chiave di volta di qualunque posizione di guida. La seconda possibile mancanza, da guardare con maggiore benevolenza rispetto alla prima ma ugualmente minacciosa, è la non conoscenza del percorso per raggiungere gli obiettivi noti. In questo contesto, la meta è conosciuta, delineato il punto di arrivo; ignoto resta come arrivare fino a lì, dove imboccare la strada che conduce alla soluzione, quale sentiero seguire….”
(Enrico Cerni – Dante per i manager, pag. 36 – Ed. Gruppo 24ore)
In merito alla prima “mancanza” sono molto negativo: trovare un manager che abbia vision, che sappia guardare oltre la punta del proprio naso (tradotto, oltre gli obiettivi personali a brevissimo termine!!) è assai difficile. Sono mosche bianche, e quei pochi che conosco hanno uno sguardo umano e professionale fuori dal normale. La seconda “mancanza” è, secondo me, più drammatica. Riconoscere la meta ma non sapere la via da percorrere per raggiungerla è disperante. Occorre affidarsi a qualcuno che conosce la via, umilmente mettersi al suo fianco e soprattutto imparare a guardare dove costui guarda. A questo punto, non solo si risolve la seconda mancanza, ma si affronta anche la prima.
(Enrico Cerni – Dante per i manager, pag. 36 – Ed. Gruppo 24ore)
In merito alla prima “mancanza” sono molto negativo: trovare un manager che abbia vision, che sappia guardare oltre la punta del proprio naso (tradotto, oltre gli obiettivi personali a brevissimo termine!!) è assai difficile. Sono mosche bianche, e quei pochi che conosco hanno uno sguardo umano e professionale fuori dal normale. La seconda “mancanza” è, secondo me, più drammatica. Riconoscere la meta ma non sapere la via da percorrere per raggiungerla è disperante. Occorre affidarsi a qualcuno che conosce la via, umilmente mettersi al suo fianco e soprattutto imparare a guardare dove costui guarda. A questo punto, non solo si risolve la seconda mancanza, ma si affronta anche la prima.
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