mercoledì 27 luglio 2011

PUNTI IN COMUNE - 9

“…Dante, come tutte le persone ottimiste, ha avuto successo non perché riteneva che tutto gli dovesse andare bene, ma perché l’aspettativa del successo lo ha indotto a lavorare con enorme impegno. Quando ci si aspetta poco, non si è nemmeno motivati a provarci. Quando ci si aspetta molto, il desiderio diventa quello che sempre Bristol definiva an all-obsessing desire…”
(Enrico Cerni – Dante per i manager, pag. 6 – Ed. Gruppo 24ore)

martedì 26 luglio 2011

PUNTI IN COMUNE - 8

<< La parola lavoro cosa ti fa venire in mente? Divertimento. Qualcosa che possa esprimere noi stessi ed appagarci. Sono consapevole che, invece, comunemente il lavoro viene inteso come sacrificio, come qualcosa in cui le persone debbano espiare la propria felicità. Se tu non ti fai il mazzo, non sei meritevole del rispetto altrui. Molti mi domandato in cosa consista davvero il mio lavoro perché non concepiscono il fatto che la propria passione possa coincidere con il proprio lavoro. >> (Intervista a Alex Bellini su “Il Sole 24 ore”)

venerdì 22 luglio 2011

PUNTI IN COMUNE - 7

<< Io non salgo le montagne per patire il freddo, per respirare con affanno, per tremare dalla paura, per soffrire la fame, per vomitare dalla stanchezza. E’ solo il prezzo da pagare, sono le pietre sulla via della felicità>>
(Hans Peter Eisendle)


<< Paura della scuola. Addestrato al fallimento quotidiano. Le quattro operazioni, soggetto e predicato, elevati al quadrato, dare la precedenza, a destra naturalmente, ignorantia non elusa….tutto questo mi aveva spinto molto presto nei boschi. Quando ero con me stesso, venivo subito segregato in un cantuccio. Uno, due, tre, fare la conta! Fuga tra le montagne, per ore, la domenica. Ho bisogno di spazi di libertà e del desiderio di nuvole bianche lassù>>
(Hans Peter Eisendle)

domenica 17 luglio 2011

PUNTI IN COMUNE - 6

“Siete già nudi – disse Steve Jobs ai neolaureati di Stanford – non c’è un motivo per non seguire il vostro cuore”. Non un percorso ragionevole, una strada sensata, un bel vialetto tranquillo, ma il cuore. Correre dietro a quello che ce lo fa battere, l’unica cosa per cui, spiega Jobs ai seguaci e agli affascinati, si riesce a vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo (perché prima o poi avremo ragione, e sarà davvero l’ultimo). Tutto il resto scompare: serve soltanto il cuore, e la fame. Per Jobs la morte è quel che spazza via il vecchio per far posto al nuovo, quindi bisogna sbrigarsi, fino a che si è ancora un po’ nuovi: senza vivere la vita di un altro, senza perdere tempo a farsi il nodo alla cravatta, se non è la cravatta che abbiamo in mente.
(Tratto da “Il Foglio” del 19/02/2011)

venerdì 8 luglio 2011

Ascensione sul Grand Tournalin

Il 19 giugno con l’amico Johnny siamo saliti sul Grand Tournalin, cima di 3379 metri di quota, posta a cavallo tra la Val d’ Ayas e la Valtournanche.
Giornata climaticamente bella, paesaggio stupendo, visuale eccezionale.
L’unico inconveniente, la pioggia dei giorni precedenti, che a quota elevata ha significato neve: la notevole quantità, la sua instabilità e il caldo ci hanno suggerito di non arrischiarci sugli ultimi 100 m di cresta che ci separavano dalla cima. L’abbiamo vista e ne abbiamo goduto lo stesso anche se da quota 2270m. In compenso, la fatica fatta e la parziale delusione per la cima “mancata” sono state ripagate dall’incontro casuale con un branco di camosci, che tranquillamente (e senza alcuna paura del nostro passaggio!!!) pascolavano sui prati.




























martedì 5 luglio 2011

PUNTI IN COMUNE - 5

<< Ti è capitato di avere paura? Sempre. Tutti i giorni e molte volte al giorno. E' un'emozione troppo importante per cercare di scacciarla da sé o di negarla. Inizierò ad avere ancor più paura il giorno che non avrò più paura, perché allora potrei superare il limite estremo del pericolo, mentre la paura rappresenta un'ancora di salvezza.>> (Intervista a Alex Bellini su “Il Sole 24 ore”)